Il blog di Dire Fare l'Amore
Tipi in ascesa: il complemento oggetto indiretto
Sei in giro per strada, sali in ascensore, oppure entri/esci da un bar, un cinema, un tempio di una qualsiasi religione. Non ha importanza il luogo. Sei curata nel look, o trasandata da incombenza domestica del sabato mattina; sei alta, bassa, grassa, magra. Anche questo non ha molta importanza. Devi però – necessariamente – portare, spingere, tirare, accompagnare un altro essere vivente: meglio se cane al guinzaglio o figlio in carrozzina (o qualsiasi combinazione dei due, potrebbe funzionare anche con “figlio al guinzaglio”).
Ed ecco che entra in scena il “tipo in ascesa”. Attenzione, è un professionista che segue un copione collaudato, in tre atti brevi.
Primo atto: guarda il cane/bambino con un sorriso.
Secondo atto: trasla il sorriso dall’oggetto iniziale ai tuoi occhi.
Terzo atto (disvelamento): commenta il gesto con una frase gentile, costruita secondo un modello prestabilito.
«Che bel [complemento oggetto indiretto] cane/bambino!». Una frase apparentemente gentile e neutra, ma che cambia di significato una volta esplicitato il complemento oggetto indiretto.
Dicesi complemento oggetto indiretto il vero oggetto dei suoi complimenti (non cercatelo sulla grammatica, non c’è!). Onde per cui, la frase di cui sopra assume la forma di:
«Che bella [mamma ha questo] cane/bambino!».
Mi assicurano che il tipo è diffuso e che la formula è declinabile in infinite varianti che sarebbe interessante recensire.
Con la preziosa collaborazione di @Lydya
Vuoi leggere gli altri tipi in ascesa?
Collezionali tutti!
3 Commenti
Giulia Trapuzzano
30 Aprile 2011A me al massimo dicono: che bella ‘mamma’ ha questo bustone di spesa!
La Fenice
1 Maggio 2011ho appena scoperto il tuo blog ed i tuoi racconti.. e devo farti i miei complimenti, mi piacciono tantissimo!
un bacio!
chiara
2 Maggio 2011“Ma che belle bambine… se si perdono si sa dove riportarle eh (con strizzatina d’occhio annessa)” direi che va per la maggiore.