Il blog di Dire Fare l'Amore
Le passioni non troppo proibite di Eva. Dietro le quinte di un sexyshop
Eva, per una donna che ha creato un sexyshop chiamato «Passioni proibite», potrebbe sembrare un nome d’arte. Invece è il suo, autentico. Come autentica, semplice e “naturale” è la storia di questa impresa, a cavallo da passione e business. Sono sempre stato attratto dal “dietro le quinte”, e credo che un sexy shop visto dall’interno sia un osservatorio privilegiato per parlare dei nostri costumi sessuali. Ecco da dove nasce l’idea di questa intervista, propiziata da twitter e proseguita per mail.
Eva, hai aperto un sexyshop online: come ti è venuta questa idea? Come hai iniziato?
So anche la data! 12 luglio 2009. Era una bellissima domenica pomeriggio dal cielo tersissimo, eravamo in montagna con tutta la famiglia seduti al tavolo della cucina. A mia sorella era appena andata male una proposta di lavoro. All’ennesima battuta della mia metà «perché non apri… perché non aprite tu ed Eva un sexyshop ?», ci siamo guardate seriamente negli occhi e ho detto «perché no?». E da lì è iniziata l’avventura…
In settimana giri di telefonate, commercialista, webdesigner.. e perlustrazione dei vari sexy shop online esistenti per vedere cosa ci piaceva, cosa non ci piaceva, cosa mancava agli altri… Un’unica certezza:.volevamo un sito fine, altamente erotico ma non volgare, visto gli articoli trattati non era molto semplice… E poi il nome… quanti ne avevamo pensati… Avevamo ristretto la cerchia a quattro o cinque, quando mia mamma – e dico mia mamma, donna all’antica, dedita alla famiglia senza grilli per la testa -. ci propone: «questo è bello, semplice ma bello». E così è nato “Passioni proibite”.
Che problemi hai trovato?
Problemi? Il primo è stato la mancanza di esperienza in materia: non ero mai entrata in un sexy shop prima! E poi i soliti di una nuova attività credo: cercare i fornitori, scegliere quali articoli inserire in catalogo. Non pensavo ci fosse tanto lavoro dietro alla creazione dei un sito… Altro che “prendi un articolo lo metti in una scatola e spedisci”!
Rispetto a un negozio fisico, un sexyshop online permette più discrezione e anonimato. Chi sono i tuoi clienti? Che gusti hanno? Quali sono gli articoli più richiesti?
Permette e dà più discrezione. Chi sono i miei clienti? Non lo so… la maggior parte rimane un nome…sul pc e sull’ordine, con qualcuno si instaura qualche contatto più diretto, scambio di mail, telefonate… E ti posso dire che sono persone decisamente squisite.
I gusti? Per lo più direi decisamente raffinati, intimo sexy di qualità..oggettistica di stile. Gli articoli della boutique sono quelli che vanno per la maggiore…
Proviamo a fare una specie di classifica dei più richiesti nei diversi generi…
body : Pecado open o chiuso (nella foto a sin.)
bustier: Sexy cabaret
abiti: Caprice
Loveclone, vibratore realistico
Le palline Lula beads (nella foto a destra)
Tauro, spray ritardante maschile
Uova Tenga, masturbatore per uomo
Il tuo sito non è solo commerciale ma ospita anche racconti, articoli. Perché questa scelta?
Volevamo fare qualcosa di erotico, sexy ma non volgare, non volevamo un e-shop commerciale e basta , non ci avrebbe né soddisfatto né rispecchiato, volevamo regalare e regalarci… qualcosa in più.
Il tuo è anche un osservatorio sulla nostra società: che idea ti sei fatta della sessualità degli italiani? Cosa ti colpisce?
Tosta, questa domanda: dovrei rispondere senza offendere nessuno. Partiamo dal presupposto che io vedo solo cosa comprano, ma non il perché… Quindi posso solo fare delle supposizioni e del tutto personali: Un articolo può essere simpatico se lo usi come scherzo, gioco… ma se invece lo usi perché nella vita ti è rimasto solo quello, una speranza, un contatto diverso dal solito… beh mi rende un po’ triste… Quindi a volte non mi fermo a pensare..impacchetto e via…
Se invece quando ci penso, preferisco pensare positivo: vedo che comprano un bel pezzo di intimo sexy e immagino la bella serata che si staranno gustando il mio o la mia cliente.. Ordinano un “gioco” particolarmente tosto… beh, auguri al buongustaio-aia ;-)!
La sessualità degli italiani? Repressa, poco libera.. si vive il sesso e quanto lo circonda..con troppi tabù. Si fa ma non si dice… l’ipocrisia vince.
In quanto donna hai dovuto superare qualche difficoltà specifica? Hai ricevuto “giudizi”?
Eccoci qua. Questo è l’unico scoglio importante che ho dovuto superare, che mi ha fatto e mi fa male e incavolare: gli stereotipi della gente. “Hai un sexyshop = sei una poco di buono”. D’accordo, non vendo né cioccolatini né prosciutto… ma nemmeno droga o chissà quale altra diavoleria…
Una delle frasi più comuni, che ho sentito o che mi hanno riportato è stata: “Hai saputo della nuova attività di Eva? E dire che sembrava una così brava ragazza!”.
Ma cosa vuol dire? Perché non vendo pane o grissini ma vendo gadget erotici non sono più una brava ragazza? Uccidono, nuocciono forse a qualcuno? .Non mi pare, al massimo fanno star bene qualche persona in più…
L’ultima domanda è personale e mi è venuta in mente leggendo la tua bio su twitter… La tua idea di sesso è cambiata da quando hai il negozio? Ha cambiato qualcosa nella vostra vita di coppia?
Direi di no, per fortuna avevamo un ottima intesa sessuale anche prima… Col sito ci ha guadagnato il mio abbigliamento intimo, un po’ di completini, vestitini sexy che in foto presentano bene… ma indossati sono ancora meglio!!!
E poi..un sacco di risate: quando siamo andati a fare i primi acquisti, per quanto pensi di essere preparato, è indicibile la quantità, qualità, misure, forme, dimensioni, materiale . dei giochini erotici e, visti in quantità industriale, fanno decisamente effetto: impossibile non riderne.. 🙂
L’indirizzo?
Dite che vi manda Inachis!
Un commento
CosmoGirl
28 Febbraio 2011Bella quest’intervista, mi ha incuriosito! 🙂