Il blog di Dire Fare l'Amore
La sindrome di Alice nel paese delle meraviglie [mysky2]
Affermata in pochi secondi la supremazia tattica e tecnologica dei figli sul telecomando di myskyhd, prosegue la sperimentazione famigliare del pacchetto full, molto full, troppo full.
La gestione oraria è suddivisa in due fasce: dal risveglio al coma profondo serale la tv è praticamente off limits per me, a meno di trattative e negoziazioni diplomatiche, non esenti da compensazioni e concessioni paterne. Fanno eccezione a questa regola le partite dell’Armani Jeans di basket – una passione improvvisa dovuta quasi interamente alla possibilità di vedere i match in diretta – e Vieni via con me (ora finito), programmi che godono del necessario quorum famigliare. La seconda fascia di utilizzo è rappresentata da quello spiraglio (di palpebra e di tempo) che va da quando i figli si addormentano a quando mi addormento io.
In questo breve lasso esploro palinsesti e assaggio il mondo delle fiction tv. La sindrome, stavolta, è quella di Alice nel paese delle meraviglie, passata da un uso casuale e inconsapevole del mezzo a un’offerta sovrabbondante. Devo pubblicamente ammettere che fin ad ora non avevo mai visto, nemmeno in DVD-streaming-sbircio da amici, né Sex and the City, né Diario di una squillo per bene, per non parlare di Lost o Desperate Housewives. Ok, l’ho detto. Quindi, data anche la natura del blog, ne sto approfittando per un corso di recupero accelerato che per il momento mi ha regalato alcune piccole certezze.
Ho capito, ad esempio (e almeno questo non me lo ha insegnato Sky) che il sesso “tira”. Nella versione 2010, più che single intraprendenti conviene essere escort: il vero mainstream. La differenza tra le due categorie è che le prime sono donne arricchite che fanno sesso e le seconde sono donne che fanno sesso arricchendosi. Ci sono possibili varianti, ma in ogni caso nella puntata si devono intrecciare una storia di sesso con un cliente un po’ perverso ma in fondo tenero e una d’amore impossibile con un uomo che mai potrà sapere, capire, accettare la professione della ragazza, ma che tuttavia sembra averla intuita. Allontanato il sospetto che il tipo in questione abbia sedotto la escort nella speranza d’un usufrutto gratuito, resta però l’impressione che il loro amore sia meno impossibile nella fiction di quanto non sarebbe nella realtà. Infatti è fiction. Il tema escort non è però appannaggio solo della famosa “Per bene”, c’è il più mediocre Satisfaction, improbabile patinato; la vicende del gigolò e anche Bordello! occhio guardone sulla vita in un postribolo americano. Sulle prime pensavo che il pacchetto comprendesse anche CameraTv ma invece era proprio fiction.
Per fortuna.
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