Il blog di Dire Fare l'Amore
Una foto vale più di mille parole
Tratto da una storia vera, ma da me completamente inventata. Un omaggio ai quotidiani regali di @misscapanna su instagram.
Che sei bellissima, e anche splendida, e incredibile e tutti i superlativi che le voglie maschili sanno infilare in una frase. E ti diciamo a volte, approssimando per eccesso, che la giornata è migliore dopo aver visto una tua foto. Ma magari – e tu non lo sai, e non lo diciamo per un pudore tutto maschile -, stiamo pensando al coraggio sfrontato di mostrare i capelli ricci esplosi a petardo dopo una notte di sonno, in un mondo di donne che si piastrano la chioma. O di pubblicare una foto svestita accanto a quella di una bambina che gioca. Due gesti domestici, naturali, familiari… Allegri.
Che belle tette, da urlo, da sballo, da festa, da esportazione, da chilo. E non riusciamo a scriverti – però lo pensiamo, e il dettaglio ci cattura più del tuo perizoma – che hai capezzoli da mamma: devono aver allattato, confortato, nutrito e calmato. Per non dire del culo, per nulla da mamma, quello. E di come rimbalza nello specchio di casa, che sembra messo lì apposta per inquadrarlo di spalle disegnando simmetrie geometriche e piccoli capolavori astrattisti. O di quando ti chiudi in un bagno non tuo, evadendo per qualche minuto da una cena tra amici, e ci inviti a guardare, non te seduta sul water con i collant grigio scuro abbassati al polpaccio, ma il colore rosso dei muri, e il gusto di chi lo ha arredato.
E noi ci lasciamo guidare, docilmente eccitati ma soprattutto riconoscenti. E pensiamo – ma non confessiamo il pensiero – che dietro a un quadrato di 612×612 pixel a 72 dpi c’è nascosto di certo ben altro, con molti più pixel, in gran parte segreti, e molti più dpi, e centomila colori. E gioie e dolori, delusioni e attese. E una vita, la tua. A tratti svelata e offerta con una generosità che vorrei dire “gratuita”, senza attesa di ricompensa, ricambio o contropartita. Senza il bisogno di sedurre e di attrarre, ma al contrario lanciata in aria come petali in una processione, stesa al sole come un bucato fresco di lavatrice che profuma di buono. Come un invito a giocare, a “mettere il dito sotto qua”, come si diceva da bambini.
Scorriamo il dito sullo schermo dell’iPhone: un’altra foto, un altro regalo. E vorremmo – ma non sappiamo forse farlo – poter ricambiare. E allora scriviamo “bellissima, stupenda, che botta, che sballo”, per dire invece la sola parola che davvero vorremmo pronunciare: “grazie di quello che c’è dietro a quei pixel”.
Marco
3 Commenti
Alessia
31 Dicembre 2011Se fossi la protagonista di questo breve racconto sarei davvero lusingata dal modo in cui alcuni uomini sanno cogliere certe sfumature,certi dettagli. Probabilmente Misscapanna torna bambina in questo luogo,è curiosa e alza la mano per giocare,non vuole sedurre ma si lascia sedurre da quello che c’è dietro ai pixel di chi mette il dito sotto…
Mi piace il modo in cui scrivi,le immagini che usi ed il tuo esser stato davvero gentleman. Grazie.
marione
22 Gennaio 2012Bellissima storia… condivido tutto con te perchè anche io sono un grande “fan” di misscapanna però con grande dispiacere non c’è più si instagram. Hai notizie?
inachisio
25 Gennaio 2012Mi sa che IG ha abbattuto la sua scure censoria… Cosa che mi sembra assurda perché erano foto giocose…