Il blog di Dire Fare l'Amore

Nymphomaniac, un coitus interrupus con pene circonciso

nymphomaniac-direfarelamoreSono andato a vedere Nymphomaniac la sera in cui è uscito. Cinema Ducale di Milano, spettacolo delle venti, sala semivuota, pubblico per lo più di coppie 30-50 enni. Qualche uomo solo affondato nella poltroncina che mi ha fatto tanto effetto cinema a luci rosse anni ’80.

Oh tu, uomo affondato nella poltronicina, che delusione devi aver provato nelle due ore di Nymphomaniac parte 1! Attratto dalle pubblicità quasi porno speravi forse di vedere abbondanze di coiti e accoppiamenti. E invece, Lars Von Trier ti ha fregato.

E ha fregato un po’ anche me, a dire il vero. Dico subito a tutti voi cinefili che io di Von Trier non ricordo di aver visto nulla. Quindi questo è stato un po’ il mio battesimo e devo dire che a me il film sarebbe piaciuto molto. E’ un film che scandaglia in profondità il tema dell’amore, della solitudine, delle relazioni. Un film sul vuoto e su come il sesso (o le cose, o il cibo, o, o, o…) non possa riempirlo. Su come la progressione di Fibonacci applicata agli amanti non dia, anche facendo la sommatoria di tutti i valori, un amore.

Una domanda del casto Selingman alla ninfomane Joe dice tutto: «Quindi lei stava con tutti quegli uomini e si sentiva sola?».
Joe non risponde.

Dico che mi sarebbe piaciuto, se però non fosse stato diviso in due parti (in pratica la prima non finisce) e non fosse stato tagliuzzato per circa il 25% (35 minuti nella prima parte). Tagli credo per ragioni commerciali: sia per la durata sia per il pubblico. Il film infatti così è vietato ai 14, come se la fascia 14-18 andasse a vedere un pippone del genere e non preferisse i pipponi su internet. Tagli anche sostanziali, non solo di censura, a quanto ho capito.

Meglio allora prendersi il DVD e guardarselo tutto in una volta, magari in compagnia.

Così è un coitus interriptus con pene circonciso.

(La foto che vedete è stata scattata illegalmente da me in sala).

Un commento

  1. Laura
    9 Aprile 2014

    Caro Marco,
    Von Trier è noto per ‘l’ilare leggerezza’ con cui tratta temi temi ‘frivoli’!
    Il tema è talmente dolorosamente bello e la tua recensione molto convincente che ancora una volta mi sottoporrò a questo sadismo dello scandagliar dell’animo umano.

    Ps: mi fa morire pensare agli uomini soli andati a cercare divertimento pruriginoso con un film di Von Trier

    Grazie 😉

    Rispondi

Lascia un commento