Il blog di Dire Fare l'Amore

De-pulizie di primavera

Non faccio caso al calendario, poco mi importa degli equinozi che distinguo a fatica dai solstizi, non seguo il meteo e mi capita spesso di uscire con vestiti troppo pesanti nelle giornate calde o troppo leggeri in quelle fresche e ventose. Per me la primavera non inizia il 21 marzo e nemmeno nella prima giornata di sole. È davvero primavera solo quando vedo i puntini rossi delle cerette sulle cosce delle ragazze.

È una consapevolezza che raggiungo in modo progressivo. Sono, mettiamo, seduto ai tavolini di un bar e mi cade l’occhio su un polpaccio scoperto, glabro e dalla pelle ancora chiara. Noto che è leggermente arrossato, i bulbi piliferi, o ciò che resta di essi, hanno fiorito l’epidermide con piccoli bottoncini scarlatti. Ma un polpaccio non fa primavera, si sa. Se però, a breve distanza, ne incrocio un altro, e poi un altro ancora, allora comincio a capire che l’inverno è davvero finito. Inizia quella stagione in cui le ragazze sono come divise in due: se le guardi dal busto in su, sono le stesse ragazze invernali di prima, con la pelle bianca, il fondotinta a riscaldarla un po’, gli occhiali da sole usati come cerchietto. Dalla cintola in giù, invece, stanno anticipando l’estate, hanno dismesso le calze, liberato dagli armadi i vestitini e indossato la tenuta depilatoria estiva.

Ciò che davvero segna la differenza è quando una gonna, perché corta o perché scivolata un po’ in alto per un accavallamento o altra inconsapevole mossa, espone una coscia, anch’essa con la sua via lattea di puntini rossi disseminati in agglomerati irregolari dove la pelle è più tenera: sulla piega del ginocchio, sull’attacco del quadricipite o sull’interno della gamba. Questo è per me davvero il segno dell’imminente primavera.

La depilazione femminile è per gli uomini uno dei grandi misteri della sessualità: vi attribuiamo significati reconditi, sogniamo di estorcere segreti alle estetiste, fantastichiamo sul prolungamento inguinale di quel lembo di pelle interrotto dall’orlo della gonna. Come se il bordo di stoffa potesse impedire la vista ma non l’immaginazione. Sospetto che invece per le donne la depilazione non sia altro che una routine tra il fastidioso e l’abitudinario, come per me farmi la barba al mattino. Magari sono sexissimo mentre mi spalmo la schiuma e non me ne sono mai accorto.

Ritengo però che anche per loro esista comunque una differenza tra polpaccio e coscia. E non di poco conto. Il polpaccio è quotidiano, quattro-stagioni e di estrazione popolare. La coscia denota intenzionalità, premeditazione e segna una svolta nel calendario, tanto nel suo allegro apparire quanto nel suo mesto scomparire in autunno, seppellita da una calza o rintanata in un paio di pantaloni pesanti. Un polpaccio non fa primavera, una coscia sì. Che poi, mai che se ne veda una sola alla volta. Le donne – non ho mai capito come facciano – sembrano comunicare telepaticamente tra loro. Affollano insieme i saloni delle estetiste, sincronizzano i cambi di stagione, sbarcano in disordinata legione con le gambe al vento, tutte lo stesso giorno. Come uno stormo in virata cambiano tenuta in un istante. Quando è la stagione delle cosce coi puntini rossi, lo è per tutte. Me ne accorgo senza accorgermene. Le vedo sedute sui gradini di una chiesa, accanto a me a una conferenza, sul metrò o in ufficio. Tutte con la pelle ancora chiara, tutte con quei puntini che poi durante la stagione, con cerette più ravvicinate e la pelle abbronzata diventeranno invisibili. I puntini rossi sono effimeri, sono come le gemme dell’acero, come il bruco prima della farfalla. Li vedo ora, non li vedrò più fino al prossimo anno.
Fosse per me, baserei il calendario sull’agenda delle estetiste. Quando segnano il tutto esaurito, mi faccio mandare un messaggio su twitter e mi dispongo anch’io al cambio di stagione.

5 Commenti

  1. Isadora Drunken
    21 Aprile 2011

    E adesso che hai apprezzato i puntini rossi, dedica un po’ di attenzione ai leggeri peli biondi di chi le cosce non ha necessità di depilarle e vaga di stagione in stagione inconsapevole della mattanza pilifera che avviene tutt’intorno.
    E poi potresti passare a dissertare sulle forme e maniere della depilazione inguinale. Mi interessa il punto di vista maschile… 🙂

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  2. sabrina
    21 Aprile 2011

    Che meraviglia leggere chi scrive con in modo così libero e sincero…in me noteresti anche i taglietti della lametta perché ho una crescita più veloce della luce …tacci loro
    😉

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  3. eva
    21 Aprile 2011

    🙂 bello…non avevo mai considerato sexy la ceretta…ci sei riuscito!

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  4. inachisio
    22 Aprile 2011

    A voler raccogliere la sfida senza temere di creare un pandemonio, credo che potrei sviluppare il tema de “I tre insondabili misteri della depilazione intima femminile che gli uomini mai capiranno”. Essi sono:
    1. che una donna possa non fare sesso solo perché non è adeguatamente depilata
    2. che una donna possa curarsi la patata solo per piacere personale e non per un uomo
    3. che non si possa mai sapere, a meno di indagare, sbirciare, chiedere sfrontatamente, come sia “lì”

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  5. Paola
    22 Aprile 2011

    Bè io rispondo in particolare per me, e potrei dire che:

    1. La donna spesso fa sesso con piacere e senza pensieri se si sente attraente, altrimenti rischia che nella sua testa prenda il sopravvento il pensiero ” Nooooo…. non mi sono depilata !!!” Che decisamente porta almeno per un momento un calo del desiderio…..

    2. E’ un po’ come per il primo punto…. la donna ha piacere di sentirsi a posto con se stessa, e quello fa parte del sentirsi a posto…. anche se gli altri non lo sanno…. è un po’ come abbinare sempre reggiseno e mutandine, o avere le unghie dei piedi sempre perfette…. niente di più niente di meno….

    3. Io credo che una donna voglia sentirsi eccitante nella sua completezza, esteriore ed interiore, chiedere esplicitamente o dimostrare comunque una curiosità specifica per come sia lì fa pensare che le attenzioni siano rivolte quasi unicamente al sesso (in tutti i sensi)…. in questo modo non si sente più apprezzata nel suo insieme…..

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